Il 13 maggio 1917 la Vergine Santissima
appare a due ragazzine, Lucia di 11 anni e Giacinta di 7, e a un ragazzetto di 9
anni, Francesco, tre pastorelli semplici e buoni che recitavano sempre le
preghiere.
Verso mezzogiorno, interrompendo i loro innocenti trastulli, i fanciulli
recitarono come al solito il santo rosario. Dopo ritornarono ai loro giuochi. A
un tratto un lampo li abbagliò. Spaventati guardarono il cielo: non v’era
nemmeno una nube e il sole era splendente. Temendo qualche vicino temporale,
radunano le pecore e si avviano per ritornare a casa. A metà della china, ecco
un nuovo lampo più abbagliante del primo... Doppiamente atterriti affrettano il
passo, ma un po’ più avanti si fermano interdetti e attoniti per la meraviglia.
Dinanzì a loro scorgono una bellissima Signora più splendente del sole.
Si svolse subito un piccolo dialogo tra la Signora e Lucia: «Di che paese
siete?» domanda la ragazzina. — «Il mio paese è il Cielo» — rispose la Signora.
Viene dal Cielo... dal Cielo... — rifletté Lucia: «allora mi sapreste dire se io
andrò in Cielo?» — «Sì, vi andrai» — rispose la Signora — «E mia cugina
Giacinta?» — «Anche lei» — «E mio cugino Francesco?» — «Egli pure...» —.
Incoraggiata dalla bontà della Celeste Signora, Lucia volle sapere ancora la
sorte di due ragazze, sue amiche e morte da poco e ne ebbe in risposta che la
più giovane (di 16 anni) era già in Paradiso, l’altra (sui 20 anni) era in
Purgatorio... —. Nella terza apparizione del 13 luglio la Madonna mostrò ai tre
fanciulli l’inferno. Scrive Lucia: «Vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in
quel fuoco i diavoli e le anime, in forma umana, come brace trasparente e nera o
bronzea, che fluttuavano nell’incendio e venivano trasportate, assieme a nuvole
di fumo, dalle fiamme che uscivano da loro stesse. Esse cadevano da ogni parte,
uguali al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio
tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano
tremare di paura. i demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di
animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi».
Spaventati e come per chiedere aiuto, alzammo gli occhi alla Madonna, che ci
disse con bontà e tristezza: «Avete visto l’Inferno dove cadono le anime dei
poveri peccatori!...».