Nelle vite dei santi e in biografie di
cristiani ferventi si leggono fatti simili.
La signora Eufemia de Vialar,nipote di santa Emilia de Vialar (1797-1856),scrisse: «Mio padre Agostino,che amava e venerava sua sorella,ha ricevuto da
lei,nell'ora della morte,la più grande protezione.Mia zia,che era morta
molto tempo prima di mio padre,gli apparve nella sua ultima malattia per
suggerirgli sublimi atti di contrizione.Egli diceva: "Guardate Emilia;è là che
mi assiste e viene a cercarmi.Guardate come risplende.È sempre là e non
m'abbandona mai".Egli chiuse gli occhi per l'ultima volta illuminato dalla
celeste visione della sorella».
Come aveva assistito il fratello Agostino,coś non abbandoṇ l'altro fratello
Massimino,a cui aveva fatto da mamma.Egli ricevette con sollecitudine i
sacramenti e,poco prima di spirare,diceva a coloro che lo circondavano:
- Fatevi indietro!Non vedete Emilia?È qua,fatele posto!
Non era delirio il suo,e i figli,che erano presenti erano certi che la zia era
accanto a suo fratello.
L. Pecchiai, Santa Emilia de Vialar, Roma 1951, pp. 189-190.