In Francia è stata pubblicata nel 1945 una
dichiarazione firmata da undici partigiani, che il 21 aprile dell'anno
precedente erano stati prodigiosamente liberati dal carcere, un'ora prima della
fucilazione ordinata dalla Gestapo. Alle tre del mattino entrò nella cella, in
un sotterraneo del forte We-15, un giovane cappellano che invitò i prigionieri a
uscire, guidandoli lungo un oscuro corridoio senza sentinelle, li accompagnò
oltre il fossato, in aperta campagna. Al comandante che lo ringraziava, il
sacerdote disse il suo nome: Padre Angelo, dell'Istituto Missionario. Liberata
la Francia, due partigiani si recarono al convento per ringraziare il loro
salvatore. Ma lì appresero che padre Angelo era morto in combattimento.
- Morto. Quando?
- Intorno al forte We-15, sulla Mosella, nel maggio del 1940.
In una raccolta di fotografie conservate nell'istituto i due giovani riconobbero
il cappellano. Nessun dubbio sulla data di morte, confermata da numerose
testimonianze, e dall'epigrafe sulla tomba.
Dalla rivista Pesci Rossi, aprile-maggio 1948, p. 10.