Interamente glorificata
La Vergine Maria – vera primizia dell’umanità glorificata – continua la sua
missione di Salvezza presso Dio.
Anche a riguardo della Vergine Maria, in
passato si amava soprattutto vedere la sua grandezza ponendone in rilievo i
privilegi; oggi si preferisce sottolineare piuttosto i servizi resi nel piano
della Salvezza: sono due aspetti non in contrasto, ma che si integrano, essendo
entrambi veri.
Per questo, in passato si amava rilevare, nell’Assunta, il compimento della
Redenzione, essendo Maria glorificata in anima e corpo: ciò che in teologia si
esprimeva con la formula "interamente redenta". Si rimetteva così in luce la
conformità di Maria al Figlio: era giusto che fosse associata alla
glorificazione di lui, essendo stata associata a tutta l’opera della Redenzione,
specialmente al Mistero pasquale. Si insisteva sulla convenienza che venisse
glorificata quella carne da cui Gesù aveva tratto la sua carne; e si aggiungeva:
come, per i meriti di Cristo, le è stata applicata preventivamente l’esenzione
dalla colpa originale, così è giusto che le venga applicato preventivamente il
frutto della Risurrezione.
Sono tutti argomenti validi e sostenuti ancora oggi. Ma si preferisce aggiungere
altri motivi.
Il fatto dell’Assunzione è un evento
salvifico
Ogni privilegio è stato dato a Maria in vista
di uno scopo che supera la sfera personale; anche l’Assunzione non esula da
questo criterio. Per cui non è stata concessa alla Santa Vergine solo per
onorare la sua persona, ma in vista di un evento salvifico. Maria ha ricevuto da
Gesù una nuova missione, che durerà fino alla fine del mondo: la maternità su
tutti gli uomini, in ordine alla Salvezza. La sua missione sulla terra non è
finita, come è finita per gli altri uomini, che potranno solo contribuire con la
preghiera nella Comunione dei Santi. Per Maria non è così. Era dunque necessario
che si trovasse nella completezza della sua persona, fatta di anima e di corpo,
per adempiere a questa nuova missione verso di noi.
Ora il corpo di Maria, come il corpo di Gesù, non è più legato ai vincoli di
spazio e di tempo. Per cui la loro presenza, accanto a ciascuno di noi, è
incessante. Per offrirne un esempio, ripenso alle varie apparizioni di Gesù
risorto: dava l’impressione di arrivare, di partire, anche se le porte erano
chiuse. Per cui i teologi si sforzavano di capire le proprietà di un corpo
risorto, tra le quali la sottigliezza, ecc. La realtà è un’altra: Gesù ha detto
chiaramente che resterà con noi sempre, fino alla fine dei tempi, per cui è
sempre presente. Quando vuole apparire, rende visibile questa presenza; poi,
finito lo scopo dell’apparizione, la rende di nuovo non percepibile dai sensi
umani; ma questa presenza continua.
La stessa cosa avviene per Maria. In più, non solo la sua presenza non ha più
limiti di spazio e di tempo, per cui sulla terra viveva solo in un posto e con i
condizionamenti temporali che abbiamo tutti in questo mondo; perciò anche
l’attività poteva essere solo limitata dalle ore che passano e non ritornano.
Adesso non è più così: la sua attenzione materna verso di noi non ha limiti e –
come si esprime il Vaticano II – è un’opera che continua "fino a che [tutti gli
uomini] non siano condotti nella patria beata" [cfr. LG 62].
In tal modo ci è facile comprendere meglio i motivi e le conseguenze
dell’Assunzione della Vergine Maria: assunta in Cielo, è viva; è vera nostra
madre che sta sempre accanto a noi con una presenza quanto mai attiva, anche se
non la vediamo; ma è una presenza costante e piena, perché non è più legata ai
limiti di spazio e di tempo che aveva nella vita terrena.
Gabriele Amorth