Varie rivelazioni e Profezie

               Profezia del monaco Basilio di Kronstadt (San Pietroburgo 1700 )

 
LA DEVASTAZIONE DELLA TERRA E LE GRANDI PESTILENZE
"L'uomo diventerà predone e la terra sarà saccheggiata. Alla fine del millennio un prato verde, non lordato dall'uomo, e una pianta non avvelenata saranno una rarità. Vedrete campi di grano brillare sotto i raggi del sole, ma quel grano, nato da terra avvelenata sarà veleno e darà una lenta morte e quel sole aprirà sulla pelle dell'uomo e sulla crosta della terra ferite infette. L'umanità irresponsabile e suicida ha eretto un tempio a Mara: quel tempio devasterà la terra e gli uomini. L'uomo sarà attorniato da cibi e da acque, ma morirà di fame e sete, perché l'erba che vedrà crescere e il frutto che vedrà maturare saranno veleno, come pure l'aria che respira perché in essa sarà l'alito di Satana. Depravata generazione di predoni! Tramanderai ai tuoi figli un'eredità di dolore e morte, perché hai bruciato il sangue della terra. All'uomo era stata affidata la terra, affinché la custodisse come un tesoro del creato: invece, quando le macchine voleranno come uccelli l'uomo ucciderà l'uomo con i raggi del sole, essa sarà uno straccio sporco e lacero. L'uomo che poteva saziarsi di piante e di frutti, ha preferito saziarsi di veleni, dolci come il miele, pur sempre mortali. Ecco perché la terra dovrà essere lavata, ma con acqua diversa dall'acqua della terra, un'acqua capace di penetrare fino alla settima piaga della putrefazione, che toglierà l'ultima pestilenza, perché al veleno della terra si aggiungerà la pestilenza dell'uomo".
 
TUTTO ROVINERÀ,PERCHÉ MANCHERANNO L'AMORE E LA FEDE
"L'amore si consuma nel tempo e quando il Millennio sarà finito, l'amore tra gli uomini non sarà più che una parola priva di significato sulla quale si faranno mille ricami, nel tentativo di scoprire l'antico valore. Chi possederà ancora il dono dell'amore sarà visto come un diverso, un sopravvissuto a una guerra combattuta da un popolo dalla vista corta, contro il sentimento dell'amore. L'uomo non sarà più capace di sopportare niente, per questo diverrà sempre più fragile e dimenticherà la gioia di vivere. Mancheranno l'amore evangelico e la fede: per questo il mondo andrà in rovina. Ci sarà la fede delle parole, ma mancherà quella del cuore: e ci sarà una grande confusione tra quello che fiorisce sulle le labbra e quello che muore nel cuore. Nelle chiese voleranno parole e tra gli uomini germoglieranno promesse, ma parole e promesse rimarranno tali. Tra le pieghe della terra ci sarà un dolore nascosto che uomini di chiesa e di scienza copriranno diligentemente, perché i signori della terra, al servizio delle potenze infernali, vogliono confondere le idee facendo credere ai pochi puri di spirito che questo è il nuovo paradiso terrestre che deve ancora giungere sulla terra. E scenderà sulla Santa Madre Russia, nella terra tra i due fiumi.
Solo allora l'uomo nuovo scenderà dalle montagne per vivere nell'amore e nella fede. L'amore sarà il pane della vita e la fede la strada maestra che condurrà nell'unico porto sicuro".
 
QUANDO IL VESCOVO DI ROMA PORTERÀ SULLA SCHIENA DUE APOSTOLI
"Quando il vescovo di Roma assumerà due nomi un impero sarà prossimo a crollare: quello della bestemmia. Ma sarebbe follia esultare di gioia, perché non sarà la fine ma l'inizio dei dolori: lo spettro cupo della miseria volteggerà nel cielo come nube impazzita e getterà ombra su molti popoli. Mancherà il pane anche nei paesi ricchi, le guerre strisceranno sulla terra come serpenti velenosi: tutto rovinerà perché tutti parleranno d'amore, ma nessuno conoscerà più l'amore per il prossimo.
I cristiani saranno numerosi, ma avranno dimenticato la legge cristiana e la loro fede sarà di parole. Ai patriarchi, al vescovo di Roma che bagnerà la terra con il suo sangue, il cielo affiderà il compito di riportare la chiesa alle origini. Sarà questo il momento di abbandonare i palazzi per ritornare nell'umiltà, nella pace delle catacombe, di rivivere la chiesa dei martiri della fede. La salvezza verrà da pochi, ma santi. Se non germoglierà l'amore, cadrà un secondo impero e con lui Roma".
 
IL VITELLO D'ORO VERRÀ DISTRUTTO E LE STELLE CADRANNO
"Sul vitello d'oro cadranno le stelle, ed egli diventerà cenere. Un impero cadrà e una piramide verrà scrollata dal terremoto, perché dell'Eterno è stato fatto uso blasfemo. L'oro diventerà polvere e la polvere oro: il paese nei cui fiumi scorre il miele diventerà il paese della fame, ove troveranno casa Caino e Abele. Delle stelle non rimarrà niente. Nel tempo in cui verrà demolito il vitello d'oro (sarà questo il tempo della bestia marina) vedrete segni in cielo e in terra. Il sole cambierà strada e la luna si perderà tra i monti, le stelle pioveranno sulla terra e da Oriente uscirà una voce che si udrà sino a Occidente. Montagne invisibili passeranno nel cielo e, quando una di queste si vedrà , mancherà il tempo della preghiera. Sentirete allora il pianto di mille madri, perché mille uomini saranno schiacciati dalla montagna. Nel tempo della bestia marina il cielo invierà i suoi messaggi affinché nessun uomo giunga impreparato all'appuntamento finale. Legioni di Santi appariranno tra le nubi del cielo, quando la terra sarà assediata da Satana. Gli angeli parleranno agli uomini, ma pochi saranno capaci di udire la loro voce, e pochi di vedere le visioni angeliche. Milioni di spiriti celesti popoleranno il cielo e milioni di spiriti infernali la terra: i primi vestiti di luce, i secondi di egoismo e cattiveria. Nel giorno dei tre Santi, gli spiriti luminosi scenderanno sulla terra per portare la corona della giustizia e si udrà un pianto disperato nella valle del vitello d'oro".
Il veggente profetizzava anche una nuova "guerra santa" condotta dall'Islam a fianco di alcuni paesi ex-socialisti.
Alla fine, "la terra verrà ridisegnata dall'Eterno."
Tratto da: "Il mistero di San Pietroburgo" - il futuro della Russia e del mondo nelle profezie del monaco Basilio - di Renzo Baschera

                                               GARABANDAL,SPAGNA

In questo paragrafo ho riportato l'evento di Garabandal che la Chiesa, allo stato attuale del discernimento, giudica di carattere non soprannaturale ma che comunque non sono stati condannati e su i quali non è stato espresso alcun divieto in merito alla diffusione dei messaggi.
 

Il 18 giugno 1961, a San Sebastian de Garabandal, un paese nei monti Cantabrici nel nord-est della Spagna, quattro ragazze : Mari Loli Mazon (12) , Jacinta Gonzalez (12), Mari Cruz Gonzalez (11) e Conchita Gonzalez (12), ricevono l’apparizione di un angelo. L’angelo il giorno dell’apparizione rimane in silenzio. Nei 12 giorni che seguono l’angelo apparirà ancora diverse volte, fino a quando, il 1 luglio, parla per la prima volta annunciando che il giorno dopo, la Santissima Vergine, sarebbe apparsa come Nostra Signora del Monte Carmelo.Nel successivo anno e mezzo la Madonna sarebbe apparsa centinaia di volte. Spesso appariva diverse volte in un solo giorno. Le apparizioni e le locuzioni sono state numerosissime (circa 2000 le apparizioni) e sono andate avanti per quasi cinque anni, fino all’ultima visita avvenuta il 13 Febbraio 1966.Le quattro ragazze, che durante le apparizioni cadevano in uno stato di estasi, vennero attentamente studiate da eminenti medici e psichiatri, i quali non riuscirono a trovare nessuna spiegazione scientifica convincente per il fenomeno. Il dottor Ricardo Puncernau, un autorevole neuropsichiatra spagnolo, affermò: - "Da un punto di vista meramente scientifico, non si può negare la possibilità di una causa soprannaturale in tutti questi fenomeni".In alcuni dei suoi messaggi la Madonna preannuncia un Avvertimento e un grande Miracolo affinché il mondo possa pentirsi e riparare ai suoi peccati. Gli ammalati che saranno presenti al Miracolo saranno guariti. Un segno permanente sarà lasciato a Garabandal a seguito di questo grande Miracolo; sarà di origine soprannaturale e si tratterà di qualcosa che non è mai stata vista prima sulla terra. Se nonostante l’Avvertimento e il grande Miracolo l’umanità non cambia, Dio manderà sulla terra un grande e terribile Castigo.I Vescovi che in questi anni si sono succeduti alla guida della diocesi di Santander non hanno riscontrato elementi decisivi, al di là di ogni ragionevole dubbio, per attribuire alle apparizioni di Garabandal un carattere soprannaturale. Queste comunque non sono mai state condannate. Il vescovo Eugenio Beitia Aldazabal, l'8 luglio 1965 ha dichiarato: "non abbiamo riscontrato elementi per una condanna ecclesiastica". Uno dei suoi successori, Juan Antonio del Val Gallo, ha precisato che i messaggi sono "importanti" e "teologicamente corretti". Inoltre la prima delle due commissioni incaricate di indagare sulle presunte apparizioni di Garabandal dichiarò che sebbene non ci fossero elementi certi per affermare che quegli avvenimenti fossero di origine soprannaturale "non abbiamo trovato alcunché, nella dottrina e nelle raccomandazioni ai fedeli che sono state pubblicate, che meriti una censura o una condanna ecclesiastica".Considerando che su Garabandal non è stata espressa alcuna condanna, è possibile che la Chiesa possa rivedere le sue attuali posizioni se in futuro dovessero verificarsi dei nuovi sviluppi o degli avvenimenti che possano comprovare l'autenticità delle apparizioni. E ciò potrebbe accadere per esempio se e quando dovesse avere luogo l'Avvertimento. Va detto che le veggenti stesse hanno predetto che il messaggio di Garabandal sarebbe stato approvato dopo molte difficoltà, ma comunque in tempo utile per consentirne la diffusione.Profezie come quelle di Garabandal non sono nuove. Di eventi simili a quelli profetizzati a Garabandal hanno parlato nel corso dei secoli numerosi santi e mistici, e sono stati ribaditi dalla Madonna stessa in diverse recenti apparizioni in tutto il mondo (alcune delle quali approvate anche dalla Chiesa). Per esempio, il concetto di Avvertimento può essere trovato nelle rivelazioni di suor Faustina Kowalska. Sempre negli scritti di questa santa, ma anche nelle apparizioni di Akita, si parla di un castigo che verrà mandato sul mondo se gli uomini non dovessero pentirsi. Contenuti profetici analoghi possono esser trovati anche nelle rivelazioni della Beata Elisabetta Canori Mora, Beata Maria di Gesù Crocifisso, Beata Anna Maria Taigi, San Gaspare del Bufalo e molti altri. E in anni più recenti anche nelle rivelazioni di Suor Anna Ali e Catalina Rivas (i cui scritti hanno ottenuto l'Imprimatur dei loro rispettivi Vescovi) si fa riferimento ad eventi analoghi.

Anche a Medjugorje si parla di "avvertimenti", di un "segno visibile" e di un grande Castigo se il mondo non si convertirà.

Oggi tre delle quattro veggenti di Garabandal (Conchita, Mari Loli e Jacinta) sono sposate e vivono negli Stati Uniti. Mari Cruz è anche lei sposata e vive in Spagna

Mari Loli Mazon,Jacinta Gonzalez,Mari Cruz Gonzalez e Conchita Gonzalez

                Le apparizioni di Zaro e la tragedia di New York

Quello che vi vogliamo proporre è un caso che recentemente ha guadagnato l'attenzione della stampa nazionale. Si tratta di una visione che la Madonna avrebbe mostrato a Simona P., una delle veggenti delle apparizioni di Zaro (Ischia), nella quale la Madre di Dio si dice abbia profetizzato il crollo delle Torri Gemelle a New York, avvenuto nel settembre del 2001. Il condizionale in questi casi ovviamente è d'obbligo. Teniamo a precisare che su queste apparizioni non abbiamo a disposizione che poche informazioni, la maggior parte delle quali riportate dai giornali che se ne sono occupati di recente. Pare comunque che i veggenti siano seguiti da un direttore spirituale e i messaggi (alcuni di questi li potrete trovare nel sito il cui link è stato inserito in fondo a questa pagina) non sembrano contenere niente di "sospetto", e per altro sembrerebbero abbastanza in linea con quelli delle principali apparizioni mariane del 20° secolo. Tuttavia, come sempre facciamo in casi come questo, non possiamo che invitarvi alla prudenza in attesa che la Chiesa si pronunci.
Come avrete modo di leggere, in alcuni messaggi si parla esplicitamente di catastrofi e di castighi. Non bisogna dimenticare che molte profezie sono condizionate, qualsiasi castigo e qualsiasi calamità naturale può essere evitata, o quanto meno attenuata, con la preghiera. Anche la veggente nell'intervista che abbiamo pubblicato, evita qualsiasi tono catastrofico o apocalittico invitando anzi a pregare e a mettersi nelle mani di Dio: "la Madonna ripete sempre che con le preghiere possiamo cambiare le cose" - sottolinea Simona.

L'11 settembre in una profezia della Madonna

L'attacco alle Twin Towers di New York

La tragedia delle Torri Gemelle di New York era stata annunciata già otto anni fa da una profezia divina: la Madonna apparve a tre ragazzine in un bosco a Forio Ischia, e fece vedere a una di loro, Simona, i grattacieli di Manhattan in fiamme. La testimonianza della ragazza apparve su "Epoca" l'anno successivo: "Ho visto dei grattacieli che venivano giù; poi ho visto la Statua della Libertà in frantumi e ho capito che doveva essere New York". Le apparizioni della Madonna a Ischia sarebbero iniziate l'8 ottobre 1994, quando due bambine di 9 e 11 anni, che erano andare a fare una passeggiata nel bosco di Zaro, riferirono di aver visto la Vergine sostenendo che la Madonna le aveva invitate a pregare "per l'umanità in pericolo". Da allora la radura è diventata meta di incessanti pellegrinaggi. E tra i tanti ragazzi che andavano nel bosco per assistere all'apparizione della Madonna c'erano anche tre amiche, Simona, Antonella e Restituta, tutte sedicenni.
Proprio a Simona la Madonna sarebbe apparsa all'improvviso, facendole vedere l'attacco all'America con 7 anni di anticipo. La sua testimonianza venne raccolta da Federica Raimondi, giornalista inviata sul posto da "Epoca": "Simona - scrive la giornalista sul numero dell'8 ottobre 1995 - ci racconta di una vita normalissima, la scuola, le amiche, il fidanzatino. Ha incominciato a frequentare il gruppo (dei ragazzi che quotidianamente frequentavano il bosco, ndr) dieci mesi fa. A Natale ha sentito la voce della Madonna, e da maggio la vede anche. Ha ricevuto - dice - il dono di lingue, cioè sa pregare in tedesco, in inglese e in aramaico, senza averli mai conosciuti. Il padre conferma tutto".
A Ischia la profezia, dopo lo scalpore provocato inizialmente, era stata dimenticata. E' stato il quotidiano locale "Il Golfo" a recuperare in archivio la storia delle visioni di Simona: messaggi, quelli affidati alla ragazza dalla Vergine, con contenuto catastrofico. E talmente chiari [...] da far sospettare che si trattasse solo di isteria collettiva. Se la ragazza abbia visto davvero la Madonna, nessuno lo sa con certezza. Resta il fatto che quella profezia formulata con anni di anticipo è quantomeno sconvolgente.
E non è finita, perché la Madonna, a Simona, affidò anche un'altra visione: "Ho visto un'isola e un vulcano che eruttava, la gente cercare di scappare ma non ci riusciva e l'isola veniva inghiottita dal mare". A quale isola si riferiva?
Fonte: TG5

"In un mio articolo un riferimento all'11 settembre? E' sconvolgente!"

A quelle parole non aveva più pensato. Le aveva dimenticate, come tante altre ascoltate in anni di attività giornalistica dai più diversi interlocutori. Così, quando ieri mattina ha trovato quel messaggio nella segreteria telefonica, Federica Raimondi, giornalista napoletana, non ha pensato che la richiesta di contattare al più presto la Redazione de "Il Golfo" potesse essere messa in relazione a quel servizio, realizzato nell'autunno del '95 a Ischia e pubblicato, con tanto di richiamo in prima pagina - "Ischia come Medjugorie" - su "Epoca". Un articolo che, al di là dei particolari e al contrario di tanti altri scritti negli anni, è rimasto ben impresso nella sua mente, insieme alle strane sensazioni che le aveva suscitato allora.
"Una specie di premonizione dell'attentato alle Torri Gemelle nel mio articolo? Non ci avevo mai pensato. Ma davvero?" Federica Raimondi non nasconde la sorpresa per quella che è una rivelazione anche per lei, com'è stato per tanti nostri lettori domenica scorsa. Ma lo stupore lascia subito spazio ai ricordi. E dopo essere rimasta in silenzio per qualche istante, la nostra interlocutrice, gentile e disponibile fin dalle prime battute, comincia una ricostruzione a voce alta dell'origine e del contenuto dell'articolo ritornato d'attualità sul nostro Giornale. "Ora che mi ci fa pensare - dice - ricordo qualcosa a proposito dei grattacieli che mi disse quella ragazzina. Ma non l'ho mai collegato a quanto è successo l'11 settembre. Non è che me lo può leggere?" Leggiamo quelle poche righe che, a posteriori, assumono davvero un significato e un valore impensabili all'epoca in cui furono scritte. "Mamma mia! - commenta - Risentire ora certe parole è sconvolgente. Mi vengono i brividi...Certo, si tratta di una descrizione incredibile. Ricordavo molto vagamente quelle frasi, al contrario della mia visita nel bosco e dei colloqui che ebbi con i ragazzini, che sono rimasti ben vivi nella mia memoria".
E dire che quando aveva deciso di venire a Ischia per verificare cosa accadesse nel bosco di Zaro, la Raimondi non sapeva neppure se avrebbe trovato qualcosa di interessante e se ne sarebbe uscito un articolo. Tanto che non si fece accompagnare neppure da un fotografo. "Erano stati i miei genitori - racconta - che erano appena stati in vacanza a Ischia, ad accennarmi a questa strana situazione di cui si parlava tanto sull'isola. E del fatto che tanta gente si recasse nel bosco per pregare e per ascoltare le rivelazioni di un gruppo di ragazzini che sostenevano di vedere la Madonna. Sinceramente, quando decisi di andare a vedere di persona di cosa si trattasse, ero piuttosto scettica, pensavo che nella migliore delle ipotesi fosse un caso di suggestione collettiva. Ma poi, sul posto, l'impressione fu molto diversa".
Man mano che descrive quell'esperienza, in modo sempre meno generico e sempre più prodigo dei particolari che le stanno tornando alla memoria mentre parla, la giornalista sottolinea l'atteggiamento dei piccoli veggenti e l'idea che si fece di loro e dei fenomeni di cui erano protagonisti. "Ricordo perfettamente la scena - spiega - I ragazzi muovevano velocemente le palpebre con lo sguardo fisso nel vuoto. Anche quella ragazzina, Simona, era come estranea in quel momento alla realtà che aveva intorno. Lo sguardo fisso mi impressionò. Non c'era movimento che attirasse l'attenzione di quegli occhi: anche se vi avessimo avvicinato una fiammella, non se ne sarebbero accorti. E già questo mi convinse che i ragazzi non fossero dei simulatori, al massimo forse si suggestionavano a vicenda, ma erano sinceri".
Una sensazione rafforzata proprio dall'incontro e dal colloquio con Simona: "Con lei c'erano anche i genitori, mi pare che il padre lavorasse in albergo. Che ascoltavano stupiti come me quanto lei raccontava. Simona era molto emozionata e riusciva a trasmettere questo stato d'animo anche a chi le stava incontro. E tra le cose che mi disse e che poi ho scritto c'era anche quella visione dei grattacieli, di cui avevo dimenticato i particolari. Comunque, la ragazza mi parve assolutamente sincera".
Secondo lei, insomma, si trattava davvero di visioni? "Non saprei esattamente come definirle. Per chi ha fede, si tratta di visioni, altri potrebbero definirli dei fenomeni paranormali. Ma personalmente, sono convinta che non vi fosse simulazione".
Di quel servizio, la Raimondi ricorda distintamente anche un non troppo felice approccio con il parroco. "Subito dopo aver parlato con i ragazzi - dice - telefonai al parroco, che mi rispose in modo molto brusco. Ebbi addirittura la sensazione che volesse chiudere il telefono. Mi accusò di essere in cerca di facili scoop, disse che i ragazzi dovevano pensare a cose più adatte alla loro età e che la stampa voleva fare del sensazionalismo su questa vicenda. E comunque la chiesa era molto cauta, non si pronunciava sulle visioni dei ragazzi".
Poi, arriva un altro particolare, testimoniato dalla data della pubblicazione dell'articolo, ma che l'autrice rammenta solo ora. Un particolare che rende ancora più inquietante la rivelazione sui grattacieli di New York: "Il "pezzo" è del '95, vero? Mi pare che fosse proprio settembre, forse la metà di settembre. E' incredibile! Qualche giorno dopo di me andò anche il fotografo di "Epoca", che prima era molto perplesso, pieno di dubbi su questa storia. Ma anche lui, al ritorno, mi confermò di essere rimasto molto colpito. E comunque, per quello che aveva visto, era d'accordo con me: quei ragazzi non mentivano. Anche se non sapevamo come giudicare quanto era accaduto pure sotto i nostri occhi".
A distanza di sette anni, tornata all'improvviso d'attualità questa storia, la Raimondi è curiosa di sapere come sia finita. E ci riempie di domande: "Che fine hanno fatto i ragazzi? Le visioni continuano? E la gente si riunisce ancora nel bosco di Zaro?" Poi, prima dei saluti di rito, Federica Raimondi ripete ancora quelle due parole, che non solo per lei rappresentano il naturale commento alla visione del crollo di grattacieli newyorkesi avuta da una ragazzina sedicenne, ben sette anni prima che le Torri Gemelle "venissero giù" in diretta televisiva davanti a qualche miliardo di telespettatori: "E' sconvolgente!Già...                                      
                                                                        Da un articolo de "Il Golfo", di Isabella Marino - 1-10-2002

"L'11 settembre è stata la conferma di ciò che la Mamma ci aveva annunciato"

Il primo obiettivo, appena lette le agenzie, è stato di riuscire a trovare quella Simona P. che sette anni fa aveva raccontato la visione premonitrice di quanto sarebbe accaduto alle Twin Towers di New York.
[...] ieri pomeriggio abbiamo trovato il modo di contattare Simona (continueremo, per quanto ci riguarda, a citarla con il solo nome di battesimo), siamo stati incerti fino all'ultimo trillo del telefono dell'esito di quel nostro tentativo. Del resto, delicato era l'argomento e delicate erano le circostanze, per cui avremmo potuto anche incorrere in un secco rifiuto da parte dell'ex ragazzina ormai donna. Un rischio sempre in agguato ad ogni intervista, ma stavolta forse più concreto di altre. Come testimoniano, d'altronde, i rifiuti in cui sono incorsi in questi giorni i colleghi di altre testate da parte di altri protagonisti di questa vicenda.
"Sono io Simona - risponde però una voce giovane e squillante - Non c'è problema, mi chieda cosa le interessa sapere e cercherò di risponderle". La disponibilità appena dichiarata la nostra interlocutrice la dimostra nei fatti, non sottraendosi a nessuno degli interrogativi che le poniamo e, anzi, colloquiando con una spigliatezza e giovialità che, senza conoscerla, ce la fa immaginare come una ragazza aperta e simpatica, per nulla turbata dall'offensiva mediatica che si è scatenata in questi ultimi giorni sulla storia sua e degli altri ragazzi di Zaro. Che, peraltro, è come se fossero presenti anche loro e partecipassero alla nostra conversazione telefonica, visto che Simona ne parla di continuo, come se stessero tutti accanto a lei, utilizzando quasi sempre i verbi alla prima persona plurale.
La prima domanda è fin troppo scontata. Quando ha assistito al disastro dell'11 settembre, che effetto le ha fatto ricordare la visione che aveva svelato sei anni prima?
"Lì per lì nulla, a dire il vero. Non ci ho pensato subito. Anche perché l'11 settembre le torri sono state colpite dai due aerei e poi sono crollate, mentre nella mia visione gli aerei non c'erano. Poi, però, parlandone con gli altri abbiamo notato il legame che c'era fra le due situazioni e ne siamo rimasti colpiti".
- Quando parla degli altri a chi si riferisce. Ai suoi familiari o agli altri ragazzi del gruppo?
"Naturalmente agli altri ragazzi che frequentano Zaro con me. Ne abbiamo parlato subito insieme".
- Anche loro videro allora, nel '94, quello che vide lei e che poi finì sul giornale?
"No, quella visione in particolare l'avemmo solo io e un'altra ragazza del gruppo, Antonella".
- Vi apparvero due situazioni identiche, oppure le due immagini differivano per qualche particolare?
"No, vedemmo la stessa cosa".
- Lei disse nel '95 di essere rimasta molto turbata da quella visione, che effetto le ha fatto assistere alle scene del disastro di New York l'11 settembre?
"Certo, mi ha fatto effetto, come a tutti. Ma, come le ho detto, non ho messo subito in relazione quelle immagini con la mia visione. Poi, quando abbiamo capito la somiglianza fra le due situazioni, ci siamo detti: "La mamma ci aveva dato un'indicazione giusta. E' stata per noi una conferma di quanto la Madonna ci aveva svelato".
- Come la ricorda, quella visione - possiamo chiamarla cosi? - a distanza di anni?
"La ricordo perfettamente, nitida in tutti i particolari, che all'epoca mi colpirono davvero molto".
- Lei aveva visto il nostro giornale di domenica? Cosa ha pensato quando ha letto che era stata individuato il legame tra l'attacco alle torri e ciò che le aveva raccontato tanto tempo prima?
"Sì, ho visto il giornale. Sinceramente, ho pensato solo che fosse stata ritirata fuori una situazione già vissuta anni fa, nel '95. Non posso dire di esserne rimasta particolarmente turbata".
- A proposito del '95, ricorda quell'intervista?
"Veramente, non sono sicura che si sia trattato di una intervista. Allora, quando ci incontravamo nel bosco, raccontavamo le nostre visioni e i messaggi che ci affidava la Madonna a tutti i presenti. E rispondevamo a chiunque ci facesse delle domande. Credo che la giornalista sia venuta ad assistere ad uno dei nostri incontri di preghiera e abbia parlato con noi, chiedendoci anche delle cose come tanti".
- Nell'articolo del '95 si parlava anche di un'altra visione di un vulcano che eruttava e di un'isola che scompariva. Se ne ricorda?
"Sì, me la ricordo bene. Naturalmente, spero che quella visione non si avveri".
- Ha mai pensato che quell'isola potrebbe essere Ischia?
"Assolutamente no, non mi è venuto mai in mente. E poi la Madonna ripete sempre, questo voglio dirlo, che con le preghiere possiamo cambiare le cose".
- Frequentate ancora il bosco di Zaro?
"Certo, che lo frequentiamo. Andiamo a pregare regolarmente, ogni mercoledì, sabato e domenica. E l'8 e il 26 di ogni mese. L'8 perché è il giorno della prima apparizione e il 26 per la lettura dei messaggi. Recitiamo il Santo Rosario tutti insieme e a volte la Madonna ci appare".
- Dunque le apparizioni continuano e la Madonna vi affida anche nuovi messaggi
"Sì, la vediamo ancora e riceviamo anche dei messaggi che consegniamo al nostro parroco e che poi leggiamo il 26 di ogni mese. Delle apparizioni e delle visioni parliamo e ci confidiamo solo con don Franco".
- Lui come valuta le vostre visioni?
"Lui non ha mai dato giudizi. Non lo ha mai fatto in questi anni. Ci ha sempre ripetuto: 'Se son rose fioriranno'. Con lui c'è un rapporto molto sereno".
- Avete avuto altre visioni come quelle di cui si è parlato?
"Sì, qualcosa c'è stato, ma non ne possiamo ancora parlare".
- Lei e gli altri ora siete cresciuti, siete donne e uomini adulti. Cosa è cambiato da quando avete cominciato a frequentare il bosco di Zaro?
"Per noi non è cambiato nulla, perché la fede non può cambiare. O meglio, può solo crescere ed è quello che ci è accaduto in questi anni".
- Il vostro gruppo è rimasto quello di allora?
"No, qualcuno non c'è più. Ma in maggioranza continuiamo a pregare insieme e a frequentarci. A restare uniti".
- Posso chiederle di cosa si occupa?
"Sono una casalinga. Faccio la mamma - e ride - ho due bambini e sono molto serena".         
                                                                       Da un articolo de "Il Golfo", di Isabella Marino - 2-10-2002

Kasimir Domanski e l'Immacolata Madre di Dio

 (il veggente è deceduto ai primi di luglio 2002)

"Kasimir Domanski è nato nel 1934, è sposato, ha figli e nipoti ed è stato protagonista di una vicenda molto significativa che ha segnato la sua vita per sempre. Venne infatti guarito improvvisamente dalla Madonna alla vigilia di un'operazione alla quale si era dovuto sottoporre dopo essere stato investito da un autocarro ed essere stato gravemente ferito. La Madonna gli apparve e gli disse: "Alzati, figlio, sei guarito, e ora guarirai tu i malati per grazia di mio figlio Gesù Cristo e mia". Kasimir si alzò subito dopo ed era realmente guarito. Da quel giorno, Domanski riceve messaggi ed è testimone di apparizioni vicino ad Ohlau, in provincia di Breslau (Wroclaw).
Gesù e la Madonna inizialmente apparivano nel giardino della sua casa e ora, dopo la costruzione di una cappella, appaiono là, accompagnati da angeli e santi. La Madonna entra durante la preghiera dalla porta vicino all'altare, spesso con Gesù Bambino in braccio e sempre con il rosario nella mano destra, mentre Gesù esce generalmente dal tabernacolo e diventa man mano grande come una persona normale. La Madonna dichiara di essere l'Immacolata Madre di Dio, Regina della pace e del mondo. Nel 1983 ella espresse il desiderio che venisse costruita una cappella, "dalla quale - disse - dipenderà la pace del mondo".
Il 7 ottobre 1984 Gesù disse a Domanski che sarebbe stato perseguitato, ma che avrebbe ricevuto anche molte grazie: da quel giorno, le persecuzioni e i vandalismi non sono mancati... Il veggente riceve anche ammonimenti, secondo i quali ci saranno presto un castigo e una grande purificazione, nonché la minaccia di una terza guerra mondiale.
[Interessante il particolare rivelatogli, che la guerra avrà inizio da Israele. Questo concorda con una profezia simile ricevuta dalla stimmatizzata Teresa Musco nel 1973 secondo la quale "la grande guerra, il grande castigo dal Cielo e dalla Terra inizierà dalla terra del Mio Figlio Gesù"]
Il consiglio che gli viene sempre dato è di pregare molto, di accostarsi ai sacramenti, alla Confessione, alla Comunione, di recitare ogni giorno il rosario in famiglia, la coroncina della divina misericordia e quella delle sante piaghe.
Nel 1992 è stata celebrata la Santa Messa nel piazzale antistante alla croce e Gesù ha mandato improvvisamente raggi luminosi; presto ci si accorse che dalle cinque ferite e dalla fronte usciva sangue, che tutti i presenti videro: i segni del sangue sono ancora visibili. Quando, nel 1994, la stessa croce miracolosa sanguinò, i pellegrini godettero per una settimana della visione della Madonna con Gesù Bambino. Anche la statua della Madonna pianse, il 6 settembre 1986, lacrime di sangue; in seguito a questo, però, Kasimir venne messo in prigione con l'accusa di abuso della credulità popolare. Ma la statua continuò a lacrimare anche durante l'inchiesta, tanto che alla fine venne riconosciuta la veridicità dell'avvenimento soprannaturale.
Domanski viene spesso inviato dalla Madonna anche all'estero, dove riceve le apparizioni, si occupa delle guarigioni e si tiene in contatto con altri veggenti; nel 1983 si è incontrato anche con il Papa, che Kasimir conosce da quando era arcivescovo.
Sempre per desiderio della Madonna, é stata costruita una grande chiesa, la cui prima pietra è stata benedetta proprio dal Santo Padre e che è già un importante santuario in Polonia. Ohlau è un centro di pace e della Divina Misericordia, in cui tutti accorrono per chiedere grazie." (Notizie generali tratte in parte da un articolo apparso su "Il Segno del Soprannaturale" N. 100 - agosto 1996)

 

 David di Nazareth in Galilea Organo,computer e apparizioni (di René Laurentin)
 
E' sulle indicazioni di Vassula Ryden e di qualche amico di Gerusalemme che sono andato a trovare David Ibrahim a Nazareth in Galilea. A 13 anni, ha avuto la fortuna di beneficiare di apparizioni e d'effusioni. Quelli che me ne hanno parlato lo giudicano affidabile per l'equilibrio e le qualità spirituali.
Partito dunque da Aïn Karem, il presunto luogo dell'apparizione dove ho celebrato la messa di Nostra Signora di Sion, ho visitato rapidamente la tomba di padre Maria, fondatore della casa. Questo giovane banchiere ebreo laicizzato, ebbe, il 20 gennaio 1842 a Roma, un'apparizione della Vergine che cambiò la sua vita: "Lei non mi ha detto niente, ma io ho capito tutto"..
David di Galilea è sicuramente diverso, mi dicevo: arabo, discendente d'Ismaele e non d'Israele, di famiglia cristiana e di modesto ambiente.
Sono partito con una religiosa libanese, suor Costanza, che parla arabo e francese e con un conducente arabo che ha scoperto, tramite Vassula e il Rinnovamento carismatico, la vita spirituale. Il rosario è arrotolato attorno all'aletta della sua auto (che egli condivide con i suoi amici carismatici). Diciamo dunque un rosario sull'autostrada Gerusalemme - Nazareth che io non conoscevo. Avevo guidato su vecchie strade a tornanti. Scopro una nuova e stupefacente prospettiva di questo paese. Saliamo per la strada a tornanti, che porta alla collina di Nazareth. In alto scopriamo la casa di David, in un quartiere nuovo. Un giovane uomo scende per la scala esterna: si tratta di un bellissimo ragazzo. "E lui" mi suggerisce la suora.
Saliamo con lui nella casa che i suoi genitori hanno affittato da quando hanno lasciato Rameh, dove si trovavano, più a nord, troppo lontani da Nazareth che è diventata una grande città e, dove il padre di David, Samir, dirige un ufficio. Sua madre Giulia è una casalinga molto aperta di cuore e di spirito. Lei capisce tutto quando parlo in francese. M'installo con i miei indispensabili microfoni, con le mie macchine fotografiche e con la preoccupazione di non intimidire questo giovane. Ma lui non ha complessi ed è perfettamente equilibrato, come lo si è raramente nell'adolescenza. Ha l'atteggiamento di un uomo di 50 anni.
René Laurentin. Scusami se ti chiedo la tua data di nascita. È utile per inquadrarti bene.
David - 31 agosto 1982.
R.L. - La prima apparizione?
David - Il 15 ottobre 1995.
R.L. - Avevi dunque 13 anni: un anno in più di Gesù quando fece il suo atto di indipendenza restando a Gerusalemme... Questa apparizione ti ha sorpreso?
David - Ho avuto paura.
R.L. - Chi ti apparve?
David - All'inizio una luce, poi la luce è scomparsa e al suo posto ho visto la Vergine.
R.L. - Puoi descriverla?
David - Un velo bianco sulla testa (posto circolarmente attorno alla sua fronte), un vestito di un blu indefinibile.
R.L. - Una cintura?
David - Sì, dello stesso colore.
R.L. - E ai piedi, delle scarpe?
David - Lei era sopra una nuvola, un po' più in su del sole (a circa un metro da terra). I suoi piedi erano nella nuvola, non li ho visti. Era coronata di luce.
R.L. - Dopo la paura, sei stato contento di vederla?
David - Sì, Lei mi ha detto: "Non temere".
R.L. - Cos'altro ti ha detto durante questa prima apparizione?
Nient'altro.
R.L. - E dopo qual è stata la frequenza delle apparizioni?
David - Nei primi mesi, ogni due o tre giorni e anche tre volte in un giorno. Ora ogni tre o quattro settimane.
R.L. - Dunque un po' meno che una volta al mese. Quando è stata l'ultima apparizione?
David - (Dopo un istante di riflessione) Venerdì... più o meno una settimana fa.
R.L. - Dunque, il 24 aprile 1998 tu non abitavi qui a Nazareth?
David - No, a Rameh, più a nord.
R.L. - Sai se la vedrai ancora a lungo? Tutta la vita?
David - Lei non me lo ha detto.
R.L. - Cosa ti ha chiesto?
David - Di scrivere un messaggio, una preghiera e di darla a tutti per il nostro difficile tempo.
R.L. - Puoi riassumere il messaggio ricevuto?
(...)
(la lunga intervista viene omessa per ragioni di spazio, vedi sotto per la pubblicazione originale, per i messaggi vedi alla fine dell'articolo)
Ospitale, la mamma ci invita a restare per il pranzo. Lei non ci ha accolto con insofferenza, per questo l'intervista è durata a lungo. Mi accorgo improvvisamente che sono le quattro di pomeriggio.
"Vi ho fatto fare tardi!". Lei nega davanti all'evidenza, come se a Nazareth si mangiasse sempre a quest'ora. Se avessimo rifiutato si sarebbero veramente offesi. Il cibo arabo è sano e preparato bene, esemplare, ed il pasto fu così cordiale che malgrado il programma che prevedeva il rientro per le ore 17.00, per salutare tutti a Gerusalemme e per preparare la mia partenza mattutina delle ore 4.00 del giorno seguente, arrivai a Gerusalemme alle 7.00 passate. La durata nel mondo arabo non corrisponde ai nostri orari. La suora ed il mio conducente, in piena forma, hanno imboccato una strada più lunga, ma più caratteristica, dell'autostrada: un'antica strada che costeggia il Giordano con delle belle colline di prati ed altro. Al passaggio, mi è stato mostrato l'albero di Zaccaria, imponente, magnifico. Si è convinti che si tratti sempre dello stesso sicomoro. Questo mi ha permesso di fare il percorso che avevo tracciato sulla carta stabilendo gli itinerari di Cristo per la Via autentica di Gesù. Ero felice di percorrere questo cammino tra le colline fino all'arrivo a Gerusalemme.
David non ha l'aspetto di un veggente. È un ragazzo ben cresciuto in questa famiglia per bene, calmo, equilibrato, non chiacchierone ma preciso, esatto, con un temperamento da tecnico, diviso tra il computer, l'avvenire e l'organo... quando ne ha il tempo.
È decisamente sicuro di quello che vede, dimostra una convinzione senza ostentazione, che manifesta andando alla messa mattutina e conducendo uno stile chiaro di vita che si nota anche guardando la sua camera ben organizzata tra le sue statue, le sue grosse pietre (specchio di Gesù), ed il suo computer. Sembra anche avere dei buoni contatti con il suo professore salesiano che non ho avuto il tempo di andare a visitare. Ecco i fatti.
Non devo anticipare il giudizio delle autorità. Me lo si rimprovererà a Roma come là, ma d'altronde, è necessario il giudizio di una commissione ogni volta che il cielo si manifesta in modi diversi? Mi sembra che queste comunicazioni, forme particolari della preghiera, siano più frequenti di quello che si possa credere presso i cristiani che pregano. Quando si prega seriamente, c'è sempre comunicazione con Dio: ispirazione, nozione che migliora la nostra vita e le nostre azioni. Che questa comunicazione si faccia più sensibile, questo non è per forza un evento, è un fatto diverso della vita cristiana che non merita né tanta polarizzazione né tanti commenti vari. David è un buon testimone tra gli altri.
Mi ha lasciato alcuni dei messaggi ricevuti.
I messaggi
7-10-1997. Gesù Cristo:
"La Pace sia per voi. Il tempo è vicino, ma non siate tristi, non abbiate paura. Convertitevi. Il Paradiso è prossimo. Amatevi e perdonatevi. Onorate Mia Madre come onorate me. Ascoltate, realizzate le parole di Dio. Beati coloro che credono senza aver visto. La Pace sia con voi".
7-11-1997. Gesù Cristo:
"La Mia Pace sia con voi. Io Ti amo, faccio tutto per apportarvi la gioia. Voi avete socchiuso le porte della Gioia, ma in seguito, le avete chiuse. Sono vostro Padre, vi imploro e voi non mi accettate. Continuo ad implorarvi poiché ci sarà un tempo di gloria. Convertitevi e riceverete questa gloria: la Gioia della Vita Eterna. La Mia Pace sia con voi".
7-1-1998 "La Mia Pace sia con te, mio beneamato. Sono contento che tu mi riceva oggi. Ma io ve lo chiedo. Non siate timidi nel rispondere alla mia chiamata. Siate autentici apostoli. Digli: 'Amatevi gli uni con gli altri', voi i servitori della Vergine e cacciate il diavolo a nome mio. Che niente ti abbandoni, David, poiché si tratta dei tesori della mia Vita, del mio Amore e della mia Gloria. La mia Pace con voi".
3-1-1998. La Vergine Maria:
"La Mia Pace sia con te. Mio Figlio è sul cammino del ritorno. Viene verso di voi: tra qualche anno, tra qualche mese, tra qualche giorno, il tempo è contato. Convertitevi. Seguite la retta via: Gesù Cristo, solo Salvatore per voi. La Mia Pace è con voi".                                                                                  Fonte:http://www.medjugorje-bz.org/

     Le Rivelazioni della venerata madre Elena Aiello

Forse può aiutarci a gettare luce sui perché dei succitati fenomeni soprannaturali,un rapporto (di cui non viene specificato l’autore) che Mons. Spadafora riporta nel suo libro dedicato a Madre Elena Aiello, e che contiene anche un importante messaggio ricevuto da Suor Elena l’8 dicembre 1957:

«E' naturale che ci si chieda il significato di un tale fenomeno: perché questo sangue? Han forse un linguaggio queste manifestazioni fuor dell'ordinario? Forse la risposta è offerta da un povero e semplice foglio di carta, che ho qui tra le mani, lieve come leggero soffio di vento. Il suo contenuto, però, appare assai grave: ha il calore e il tono di una pagina dell'Apocalisse; ne riecheggia le pressanti ammonizioni, i tremendi annunzi; dalla visuale ampia che abbraccia tutte le nazioni, dallo sguardo profondo che risale al movente remoto e altissimo degli umani eventi. Eccone le frasi più salienti.

"Gli uomini offendono troppo Dio. Se io ti facessi vedere il numero dei peccati che si commettono in un sol giorno, ne moriresti dal dolore.

I tempi sono gravi. Il mondo è tutto sconvolto perché è diventato peggiore che ai tempi del diluvio. Il materialismo si avanza e continua la sua marcia segnata di sangue, in lotte fratricide. Vi sono segni evidenti e pericolosi per la pace. Il flagello sta passando sul mondo come l'ombra di una nube minacciosa, per testimoniare agli uomini che la giustizia di Dio preme sull'umanità e che la mia potenza di Madre di Dio contiene ancora lo scoppio dell'uragano. Tutto è sospeso come ad un filo: quando questo filo si spezzerà, la Giustizia divina piomberà sul mondo e compirà il suo terribile corso purificatore. Tutte le nazioni saranno punite perché molti sono i peccati che, come una marea di fango, ha ricoperto la terra. Le forze del male sono preparate a scatenarsi in ogni parte del mondo, con aspra violenza. Tremendo sarà lo sconvolgimento per quello che avverrà.

Già da tempo, ho avvisato gli uomini, in tanti modi. I Governatori dei popoli avvertono il pericolo gravissimo; ma non vogliono riconoscere che, per evitare il flagello, è necessario far ritornare la società ad una vita veramente cristiana. Quanto strazio sente il mio cuore nel vedere che gli uomini a tutto pensano meno che a ritornare a Dio.

Ma il tempo non è lontano e tutto il mondo sarà sconvolto. Molto sangue sarà versato: di giusti, di innocenti, di santi sacerdoti, e la Chiesa soffrirà molto. L'odio arriverà al colmo.

L'Italia sarà umiliata, purificata nel sangue, e dovrà molto soffrire, perché molti sono i peccati in questa nazione prediletta, sede del Vicario di Cristo.

Non puoi immaginare quello che accadrà! Si svilupperà una grande rivoluzione e le vie saranno arrossate di sangue. Il Papa soffrirà molto e tutto questo soffrire sarà per lui come un'agonia che abbrevierà il suo pellegrinaggio terreno. Il suo Successore guiderà la nave nella tempesta.

Ma non tarderà la punizione degli empi. Quel giorno sarà spaventoso, nel modo più terribile: la terra tremerà e scuoterà tutta l'umanità.

I malvagi periranno nei tremendi rigori della giustizia di Dio.

Lanciate un messaggio per avvisare subito, possibilmente, tutti gli uomini della terra, perché ritornino a Dio con preghiere e penitenze".».

                                    Santa Faustina Kowalska

Nel suo diario la Santa parla spesso della seconda venuta di Gesù, non parla mai di una venuta "intermedia",ma solo di seconda venuta come Giudice.La questione teologica è notoriamente aperta e non risolta:per un cristiano normale però che legga gli ultimi capitoli dell'Apocalisse,appaiono chiaramente distinti due eventi:ritorno di Cristo e Giudizio Universale.Al suo ritorno il Signore giudica i morti e quelli che sono viventi in quel momento poi inaugura un significativo periodo di pace ("mille anni")prima del Giudizio Universale.Infine il Giudizio Universale sarebbe il riepilogo di tutta la storia dalla caduta degli angeli, dal peccato originale e per tutte le generazioni.
Le citazioni sottostanti sono tratte dal "Diario di Suor Faustina Kowalska" - edizione ufficiale della Libreria Editrice Vaticana,1992.
"Prima di venire come Giudice giusto, vengo come Re di misericordia.Prima che giunga il giorno della giustizia,sarà dato agli uomini questo segno in cielo:si spegnerà ogni luce in cielo e ci sarà una grande oscurità su tutta la terra.Allora apparirà in cielo il segno della Croce e dai fori,dove furono inchiodati i piedi e le mani del Salvatore,usciranno grandi luci che per qualche tempo illumineranno la terra.Ciò avverrà poco tempo prima dell'ultimo giorno." (Quaderno N. 1, 35)
"...ad un tratto vidi la Madonna che mi disse... tu devi parlare al mondo della Sua grande misericordia e preparare il mondo alla Sua seconda venuta.Egli verrà non come Salvatore misericordioso ma come Giudice Giusto.Oh quel giorno sarà tremendo! E' stato stabilito il giorno della giustizia,il giorno dell'ira di Dio davanti al quale tremano gli angeli." (Quaderno N. 2, 91)
"Preparerai il mondo alla mia ultima venuta". (Quaderno N. 5, 179)
"Una volta che pregavo per la Polonia, udii queste parole: - Amo la Polonia in modo particolare e,se ubbidirà al Mio volere, l'innalzerò in potenza e santità.Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta".(Quaderno N. 6, 93)
Ad una mistica contemporanea Gesù rivelerebbe scenari molto simili e suggestivi per le concordanze; eccone alcuni stralci da messaggi del 30 giugno 2002:
"È ormai assai vicino il Giorno nel quale ogni stella si spegnerà,il sole perderà la sua luce ed apparirà nel Cielo la grande Croce,dai fori delle Mie Piaghe usciranno Raggi luminosissimi.Essa comparirà pochi giorni prima della fine. Nessuno attenda quel momento per cambiare vita perché ti dico,sarà assai, assai doloroso.Sappia il mondo che Babilonia sta per cadere perché deve sorgere la Nuova Gerusalemme felice,bella come una sposa che va incontro al suo sposo...
Ogni giorno che passa si avvicina quello grande ed unico nel quale tutto accadrà:Cielo e terra comunicheranno intensamente fra di loro,la terra godrà le Delizie del Paradiso ed il Paradiso scenderà sulla terra.Amati,in tale giorno tutto cambierà,il sole fermerà il suo corso e vi saranno nuove cose mai viste...
Amati,avete davanti agli occhi un esempio splendido e luminoso:il Vicario di Mio Figlio opera con zelo e sembra instancabile, anche se il suo corpo è debole, o spirito è forte:Io,con Amore,sostengo entrambi perché il nuovo Mosè prepari il popolo ad entrare nella Terra Promessa,Terra felice dove scorrono le Delizie del Cielo."
Sono stati fatti vari tentativi per capire cosa possa significare la "scintilla" di cui parla S. Faustina;alcuni la identificano con Giovanni Paolo II che nei suoi discorsi spesso alludeva ad un prossimo grande cambiamento ad opera di Dio.
                               Giovanni Paolo II

Udienza generale del 26.5.99 (da L'Osservatore Romano)

1. Il tema su cui stiamo riflettendo in questo ultimo anno di preparazione al Giubileo,cioè il cammino dell'umanità verso il Padre,ci suggerisce di meditare sulla prospettiva escatologica,ossia sul traguardo finale della storia umana.Specialmente nel nostro tempo tutto procede con incredibile velocità,sia per i ritrovati della scienza e della tecnica,sia per l'influsso dei mezzi di comunicazione sociale.Viene allora spontaneo chiedersi qual è il destino e la meta finale dell'umanità.A questo interrogativo offre una specifica risposta la Parola di Dio,che ci presenta il disegno di salvezza che il Padre realizza nella storia per mezzo di Cristo e con l'opera dello Spirito.
Nell'Antico Testamento è fondamentale il riferimento all'Esodo,con il suo orientamento verso l'ingresso nella Terra Promessa. L'Esodo non è solo un avvenimento storico,ma la rivelazione di un'attività salvifica di Dio,che si compirà progressivamente, come i profeti si incaricano di mostrare illuminando il presente e il futuro di Israele.
2. Al tempo dell'Esilio,i profeti annunciano un nuovo Esodo,un ritorno nella Terra Promessa.Con questo rinnovato dono della terra,Dio non solo radunerà il suo popolo disperso fra le genti,ma trasformerà ciascuno nel cuore,ossia nelle sue capacità di conoscere, di amare e di agire: “Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro;toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne,perchè seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio” (Ez 11,19-20; cfr 36, 26-28).
Impegnandosi ad osservare le norme stabilite nell'alleanza,il popolo potrà abitare in un ambiente simile a quello uscito dalle mani di Dio al momento della creazione: “La terra, che era desolata,è diventata ora come il giardino dell'Eden;e città rovinate,desolate e sconvolte,ora sono fortificate e abitate” (ivi, 36,35).Si tratterà di un'alleanza nuova,concretizzata nell'osservanza di una legge scritta nel loro cuore (cfr Ger 31,31-34).
Poi la prospettiva si allarga e viene promessa una nuova terra.Il traguardo finale è quello di una nuova Gerusalemme,in cui cesserà ogni afflizione,come leggiamo nel libro di Isaia: “Ecco infatti io creo nuovi cieli e nuova terra... e farò di Gerusalemme una gioia,del suo popolo un gaudio.Io esulterò di Gerusalemme,godrò del mio popolo.Non si udranno più in essa voci di pianto,grida di angoscia” (Is 65, 17-19).
3. L'Apocalisse riprende questa visione.Giovanni scrive:“Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra,perchè il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più.Vidi anche la città santa,la nuova Gerusalemme,scendere dal cielo,da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo” (Ap 21,1s.).
Il passaggio a questo stato di nuova creazione esige un impegno di santità, che il Nuovo Testamento rivestirà di una radicalità assoluta,come si legge nella seconda Lettera di Pietro: “Poichè dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà,attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio,nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! E poi, secondo la sua promessa,noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova,nei quali avrà stabile dimora la giustizia” (2 Pt 3,11-13).
4. La risurrezione di Cristo,la sua ascensione e l'annuncio del suo ritorno hanno aperto nuove prospettive escatologiche.Nel Discorso dopo la Cena,infatti,Gesù dice: “Io vado a prepararvi un posto.Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me,perchè siate anche voi dove sono io” (Gv 14,2-3).San Paolo quindi scriveva ai Tessalonicesi: “Il Signore stesso,a un ordine,alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio,discenderà dal cielo.E prima risorgeranno i morti in Cristo;quindi noi i vivi,i superstiti,saremo rapiti insieme con loro tra le nubi,per andare incontro al Signore nell'aria,e così saremo con il Signore” (1 Ts 4,16-17).
Sulla data di questo evento finale non siamo informati.Bisogna pazientare nell'attesa di Gesù risorto,che,richiesto dagli apostoli se stesso per ricostituire il regno di Israele,rispose invitandoli alla predicazione e alla testimonianza:“Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta,ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme,in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra” (At 1,7-8).
5.La tensione all'evento finale va vissuta con serena speranza,impegnandosi nel tempo presente alla costruzione di quel Regno che alla fine sarà consegnato da Cristo nelle mani del Padre: “Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre,dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza” (1 Cor 15,24).Con Cristo,vincitore sulle potenze avversarie,anche noi parteciperemo alla nuova creazione,la quale consisterà in un ritorno definitivo di ogni cosa a Colui dal quale tutto proviene:“E quando tutto gli sarà stato sottomesso,anche lui,il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa,perchè Dio sia tutto in tutti” (ivi, 15,28).
Pertanto,dobbiamo essere convinti che “la nostra patria è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo” (Fil 3,20).Non abbiamo quaggiù una città stabile (cfr Eb 13,14).Pellegrini e alla ricerca di una dimora definitiva,dobbiamo aspirare come i Padri nella fede a una patria migliore,“cioè a quella celeste” (ivi, 11,16).                   

          Catechesi del Santo Padre Giovanni Paolo II- 14 febbraio 2001

1.Il disegno salvifico di Dio,"il mistero della sua volontà" (Ef 1,9) concernente ogni creatura,è espresso nella Lettera agli Efesini con un termine caratteristico:"ricapitolare" in Cristo tutte le cose,celesti e terrestri (cfr Ef 1,10).L'immagine potrebbe rimandare anche a quell'asta attorno alla quale si avvolgeva il rotolo di pergamena o di papiro del volumen,recante su di sé uno scritto:Cristo conferisce un senso unitario a tutte le sillabe,le parole,le opere della creazione e della storia.
A cogliere per primo e a sviluppare in modo mirabile questo tema della 'ricapitolazione' è sant'Ireneo vescovo di Lione, grande Padre della Chiesa del secondo secolo.Contro ogni frammentazione della storia della salvezza,contro ogni separazione tra Antica e Nuova Alleanza,contro ogni dispersione della rivelazione e dell'azione divina,Ireneo esalta l'unico Signore,Gesù Cristo,che nell'Incarnazione annoda in sé tutta la storia della salvezza,l'umanità e l'intera creazione:"Egli, da re eterno,tutto ricapitola in sé" (Adversus haereses III, 21,9).
2.Ascoltiamo un brano in cui questo Padre della Chiesa commenta le parole dell'Apostolo riguardanti appunto la ricapitolazione in Cristo di tutte le cose.Nell'espressione "tutte le cose" - afferma Ireneo - è compreso l'uomo,toccato dal mistero dell'Incarnazione,allorché il Figlio di Dio "da invisibile divenne visibile,da incomprensibile comprensibile,da impassibile passibile,da Verbo divenne uomo.Egli ha ricapitolato tutto in se stesso,affinché come il Verbo di Dio ha il primato sugli esseri sopracelesti,spirituali e invisibili,allo stesso modo egli l'abbia sugli esseri visibili e corporei.Assumendo in sé questo primato e donandosi come capo alla Chiesa,egli attira tutto in sé" (Adversus haereses III, 16,6).Questo confluire di tutto l'essere in Cristo,centro del tempo e dello spazio,si compie progressivamente nella storia superando gli ostacoli,le resistenze del peccato e del Maligno.
3.Per illustrare questa tensione,Ireneo ricorre all'opposizione,già presentata da san Paolo,tra Cristo e Adamo (cfr Rm 5,12-21):Cristo è il nuovo Adamo,cioè il Primogenito dell'umanità fedele che accoglie con amore e obbedienza il disegno di redenzione che Dio ha tracciato come anima e meta della storia.Cristo deve,quindi,cancellare l'opera di devastazione,le orribili idolatrie,le violenze e ogni peccato che l'Adamo ribelle ha disseminato nella vicenda secolare dell'umanità e nell'orizzonte del creato.Con la sua piena obbedienza al Padre,Cristo apre l'era della pace con Dio e tra gli uomini, riconciliando in sé l'umanità dispersa (cfr Ef 2,16).Egli 'ricapitola' in sé Adamo,nel quale tutta l'umanità si riconosce,lo trasfigura in figlio di Dio,lo riporta alla comunione piena con il Padre.Proprio attraverso la sua fraternità con noi nella carne e nel sangue,nella vita e nella morte Cristo diviene 'il capo' dell'umanità salvata.Scrive ancora sant'Ireneo:"Cristo ha ricapitolato in se stesso tutto il sangue effuso da tutti i giusti e da tutti i profeti che sono esistiti dagli inizi" (Adversus haereses V, 14,1; cfr V, 14,2).
4.Bene e male sono,quindi,considerati alla luce dell'opera redentrice di Cristo.Essa,come fa intuire Paolo,coinvolge tutto il creato,nella varietà delle sue componenti (cfr Rm 8,18-30).La stessa natura infatti,come è sottoposta al non senso,al degrado e alla devastazione provocata dal peccato,così partecipa alla gioia della liberazione operata da Cristo nello Spirito Santo.
Si delinea,pertanto,l'attuazione piena del progetto originale del Creatore:quello di una creazione in cui Dio e uomo,uomo e donna,umanità e natura siano in armonia,in dialogo,in comunione.Questo progetto,sconvolto dal peccato,è ripreso in modo più mirabile da Cristo,che lo sta attuando misteriosamente ma efficacemente nella realtà presente,in attesa di portarlo a compimento.Gesù stesso ha dichiarato di essere il fulcro e il punto di convergenza di questo disegno di salvezza quando ha affermato:"Io, quando sarò elevato da terra,attirerò tutti a me" (Gv 12,32).E l'evangelista Giovanni presenta quest'opera proprio come una specie di ricapitolazione,un "riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi" (Gv 11,52).
5.Quest'opera giungerà a pienezza nel compimento della storia,allorché - è ancora Paolo a ricordarlo - "Dio sarà tutto in tutti" (1Cor 15,28).
L'ultima pagina dell'Apocalisse - che è stata proclamata in apertura del nostro incontro - dipinge a vivi colori questa meta.La Chiesa e lo Spirito attendono e invocano quel momento in cui Cristo "consegnerà il regno a Dio Padre,dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza... L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte,perché ogni cosa (Dio) ha posto sotto i piedi" del suo Figlio (1Cor 15,24.26).
Al termine di questa battaglia - cantata in pagine mirabili dall'Apocalisse - Cristo compirà la 'ricapitolazione' e coloro che saranno uniti a lui formeranno la comunità dei redenti, che "non sarà più ferita dal peccato, dalle impurità,dall'amor proprio, che distruggono o feriscono la comunità terrena degli uomini.La visione beatifica,nella quale Dio si manifesterà in modo inesauribile agli eletti,sarà sorgente perenne di gaudio,di pace e di reciproca comunione" (CCC, 1045).
La Chiesa,sposa innamorata dell'Agnello,con lo sguardo fisso a quel giorno di luce,eleva l'invocazione ardente: "Maranathà" (1Cor 16,22), "Vieni, Signore Gesù!" (Ap 22,20).
                                       

                                 Una "profezia" di Don Orione 

...Ci piace ora citare una pagina di Don Orione.E' una visione del mondo avvenire nella quale par di sentirci l'eco delle rivelazioni di Fatima...
Fin dal 1921 scriveva a Mons. Silvani: "Gesù Bambino conceda a te di vedere le ammirabili ricostruzioni che Dio prepara. Saranno forse quelli i giorni più belli della Chiesa!A vedere la società oggi com'è sembrano cose impossibili,ma non sarà opera degli uomini questo,ma della destra di Dio.Il Signore sa scrivere diritto anche sulle nostre righe storte e dal caos degli uomini e del male saprà la sua misericordia cavar la luce e la salvezza!"...
Alcuni anni più tardi egli tenne nel salone-teatro dei Barnabiti di Voghera una conferenza sul tema:Gesù via, verità,vita. Eccone la chiusa ardimentosa e alata.
"Il tempo viene ed è suo.Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio! ...Cristo viene ed è vicino:Cristo si avanza.Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche,delle unità nazionali,ma io vedo un'altra grande unità:la più grande unità morale si va formando,nessuno la fermerà.Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo:non ci sarà che un corpo, che uno spirito,che una Fede.
Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma.Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa.
Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene:sento Cristo che si avanza.Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo:non sono gli uomini che la preparano,ma la Mano di Dio".
Testi tratti dal libro "Il beato Luigi Orione",di Domenico Sparpaglione, Ed. S. Paolo 1998 - pag. 350-351.
 
 
Sul tema del ritorno dell'umanità a Dio,Padre Pio da Pietrelcina ebbe a dire ad un sacerdote nel 1957:
«... la maggior parte degli uomini politici che ci dirigono sono come certi ammalati che non possono sopportare la luce del giorno e preferiscono rimanere nella penombra d'una stanza con le persiane chiuse.Ma avverrà che ben presto essi apriranno gli occhi o,se non essi,i loro successori.Tutti gli ideali politici che sono all'origine delle miserie attuali scompariranno per volere di Dio... L'anno 2000 rappresenterà il momento della grande riconciliazione universale, dell'instaurazione di un ordine in marcia da miliardi di anni.Dio dispensa i suoi beni soltanto se gli uomini sono in grado di comprenderli.»
E negli anni 60,prima della sua morte avvenuta il 23 settembre 1968,ebbe ancora a dire a un uomo raccolto in preghiera e angosciato per le varie guerre nel mondo:
«Non darti più affanno, figlio mio, il mondo è ancora affetto da foruncolosi,come il corpo degli uomini.Io lo so che non va ancora tutto bene sulla nostra terra,che milioni di uomini sono pronti a imbracciare le loro armi. Ma, Dio volendo,entro trent'anni il miracolo tanto atteso si compirà...Nel 2000 non ci saranno più massacri!»
(Cfr. E. Malatesta, "Padre Pio... quell'ultimo segreto", Ed. Carroccio, Vigodarzere 1993, pp. 220-221)
(La citazione è tratta dal libro "Profeti e profezie nella Chiesa contemporanea", Claudio Prandini, Ediz. Segno 1995, nota 49, pag 104)
Il fatto che il 2000 sia trascorso senza che si siano avverate le predizioni di P. Pio non deve turbare più di tanto:avevano evidentemente un valore orientativo e condizionato.Se per l'avverarsi di esse occorrerà qualche anno in più,nessuno ne sarà particolarmente deluso e possiamo ritenerle sostanzialmente ancora valide.
Fonti varie: http://www.nwo.it/  http://www.med-bz.it/     http://profezie3m.altervista.org/