Racconto di Suor Emmanuel (15 Dicembre 2006)         

Meditando in questi giorni l’attesa del Figlio di Dio, mi ritorna alla mente un racconto di Maria Winowska. L’ho incontrata a Parigi, dove raccontava volentieri le scoperte della sua vita di apostola. Amica del Cardinal Karol Wojtyla prima della sua elezione al trono di Pietro, condivideva con lui le sue opinioni sulle sordide realtà del comunismo di allora. Attraverso i suoi contatti spesso segreti con l’intellighenzia slava, lei accumulava tesori di informazioni sulle persone chiave nel popolo di Dio. Scriveva delle biografie eccellenti sulle anime sante che, più tardi negli anni, furono canonizzate da Giovanni Paolo II. La presento così, poiché la storia che segue e che abbiamo ricevuto da lei, potrà sorprenderci (vedi PS 1). Conoscendo l’esigenza di veracità di Maria Winowska, la cito sperando di aiutarvi a vivere il Natale !

La scena è ambientata in Ungheria, al tempo delle terribili persecuzioni comuniste contro la fede. Alla scuola comunale, l’istitutrice è una atea militante che non perde nessuna occasione per seminare dubbi nei cuori dei bambini che, quasi tutti, vengono da famiglie praticanti. Una dei bambini, Angela, di 10 anni, si distingue per la grande fede e diventa il bersaglio della istitutrice. Un giorno, questa donna inventa un nuovo metodo per estrarre ogni barlume di fede dal cuore di questi bambini innocenti. Domanda a Angela :

- Quando i tuoi genitori ti chiamano, che fai ?

- Vado da loro, risponde la bambina

- E quando chiamano lo spazzacamino, che succede ?

- Arriva lo spazzacamino

- Bene figlia mia, viene perché esiste! Tu vieni perché esisti. Ma supponiamo che i tuoi genitori chiamino tua nonna che è morta, pensi che verrà ?

- No, non credo che verrà

- Brava! E se chiamano cappuccetto rosso o barbablu, che succederà ?

- Non verrà nessuno perché si tratta di favole

- Perfetto! Vedete dunque, bambini, che i viventi, quelli che esistono, rispondono a coloro che li chiamano, e coloro che non rispondono, non vivono più oppure hanno smesso di esistere. E’ chiaro, vero ?

- Sì, risponde tutta la classe con voce timida

- Tu Angela, credi che il Bambino Gesù ti senta quando lo chiami?

La piccola risponde con un fervore improvviso, indovinando il tranello:

- Sì, credo che mi senta!

- Bene, facciamo allora un piccolo esperimento. Se il Bambino Gesù esiste, udrà la vostra chiamata. Gridate allora tutti insieme, a voce alta: "Vieni Gesù Bambino!"

Dopo un lungo silenzio durante il quale l’istitutrice assapora lo smarrimento dei bambini, Angela si lancia in mezzo alla classe e grida :

- Ebbene sì, noi lo chiameremo. Tutti insieme, "Vieni Gesù Bambino!"

Tutti gli scolari si alzano e gridano, pieni di speranza:

- "Vieni Gesù Bambino!"

Tralascio i dettagli per arrivare ai fatti. Tutti i bambini guardavano Angela, quando di colpo la porta si aprì senza rumore. "Tutta la luce del giorno si raccolse improvvisamente verso la porta. Questa luce cresceva e aumentava e divenne un globo di fuoco. All’inizio i bambini ebbero paura, ma il globo si aprì e dentro apparve un bellissimo bambino come non ne avevano mai visto uno. Il bambino sorrideva loro senza dire una parola. La sua presenza era dolcissima. Vestito di bianco, sembrava un piccolo sole. Era lui che produceva la luce. Non disse niente, sorrideva soltanto; poi disparve nel globo di luce che si dissolveva poco a poco, secondo le testimonianze dei bambini. La porta si richiuse da sola dolcemente. Inondati di gioia, i bambini non potevano parlare. Ma un grido stridulo ruppe il silenzio. Hagarde, l’istitutrice urlava : "E’ venuto ! è venuto!" Poi scappò sbattendo la porta. Angela disse semplicemente: "Vedete, lui esiste!" Il cappellano dell’epoca dopo interrogò ciascun bambino e dichiarò sotto giuramento che i bambini non si contraddicevano. D’altra parte i bambini trovavano questo quasi normale e uno di loro affermò: "Poiché eravamo in difficoltà, bisognava bene che Gesù bambino venisse a cavarci dagli impicci!"

L’istitutrice abbandonò il suo lavoro per motivi di salute mentale. Ripeteva continuamente: "E’ venuto! È venuto!"

 Tratto da "Enfants de Medjugorje" www.enfantsdemedjugorje.com (15 Dicembre 2006)